Expecto Patronum

Only Boring People Get Bored, post autoconclusivo

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Alèk
Posted on 20/2/2012, 20:23     +1   +1   -1




Alèksiel II - Serpeverde



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Era seccante, erano tutti seccanti, persi nel loro chiacchiericcio mondano, inutili pezzi di spazzatura,ingombranti e inutili, parevano foglie secche spazzate dal vento, utili solo ad accendere qualche fuoco in campagna, palesemente privi di significato, pedine di un disegno senza senso che andava via via sempre più a sfuocarsi come immagine fotografica mossa.
Era noioso, erano tutti noiosi, fatti a stampino con un'unica scritta plasmata sulla fronte, “bugiardi”, figli della menzogna e portatori di inique falsità, palesi figli dell’inganno e buggeranti fanfaroni, riconoscibili da quell’enorme fallo posto lì sopra alle loro deboli spalle.
Era inutile, erano tutti inutili, continuare a mordersi la coda come un cane, pur di giocare come dementi debosciati deleteri, divertimento fine a se stesso, un intricato modo di sopprimere la propria persona con sciocchi segreti che, infondo, potevano portare solo ad altra pesante noia, erano pacchiani e vagamente sterili di fantasia.
Era spento, erano tutti spenti, come macchine elettriche tra le mura di quell’odioso castello, parevano burattini disgiunti guidati dalle mani di un febbrile caos che non portava altro che bruttura e demenza in mente già si per se provate da un incredibile ammasso di stupidaggini e illogicità.
Era sciocca Lady a perseguire quel comportamento da nobile altezzosa, Contessa delle bambole e gallina tra le galline, regina degli inganni solo per se stessa, paurosa della sua stessa ombra, e incapace di difendere anche il suo più intimo pensiero, sarebbe annegata nei suoi segreti e nel suo carattere obbrobrioso, fisicamente e mentalmente instabile era una nobile solo di titolo, il resto, feccia.
Era sciocca Tear, nella sua finta innocenza, sperando che fosse un inganno, perché se così non fosse, la sua compagna rasentava la stoltezza più infima, era priva di logica e forse neanche conosceva quella parola tanto pressante era la stupidità in lei da riempirle per intero quel suo piccolo cervello in disuso.
Erano sciocchi Evan Williams e Alisa Wright, sopportati per una notte e già decisamente da sopprimere, innamorati dell’amore e pure ciechi di fronte ad esso, parevano Giulietta e Romeo e come tali facilmente avrebbero incontrato la loro fine, presi in un dibattito privo si importanza, suonatori di note ipocrite e musicisti di canzoni masochistiche, tediosi.
Era sciocco Loki, compagno Serpeverde, capace di intendere ma inetto di fronte al fatto da compiere, su di lui aveva ancora qualche riserva, era un ottimo stratega, ma bisognava capire se fosse solo un voluminoso cervello da riempire con cazzate o se invece poteva diventare un vero erede di Salazar.
Era sciocco quell’idiota Mannaro che non aveva denunciato la sua natura per paura del pregiudizio, tra tutti era quello al quale avrebbe posto più volentieri, le mani attorno al collo fino a farlo soffocare, piccolo pezzo di sterco, combina guai, per colpa sua Lady poteva morire e nessuna punizione sarebbe bastata per rendere agibile un eventuale perdono, non da parte sua almeno, l’unico verdetto era la morte.
Era sciocco lui stesso, Alèksiel, figlio di una casata di traditori, innamorato e perdente, giocatore della scommessa sicura e infine fregato dalle sue stesse debolezze nascoste negli anni e riaffiorate tramite la paura legittima di un futuro incostante, tanto bravo a parlare tanto meno a vivere,intrappolato in una dimensione che mai avrebbe voluto avere sua, privo di un cuore e destinato alla tortura personale.
Era sciocca lei, che non capiva, che nonostante gli sguardi incrociati, nonostante i suoi sentimenti sempre più ampi, non pareva trovare la forza per compiere il primo passo, sarebbe rimasta inerme, senza comprendere davvero la forza che insieme avrebbero potuto scatenare, immobile, in stasi sul suo piedistallo di cristallo che mai e poi mai si sarebbe sgretolato per lui, lo sapeva bene, lei, sciocca, non avrebbe mai ceduto di sua spontanea volontà.

Era noioso, erano tutti noiosi, parevano muoversi al rallentatore, pensare al rallentatore, mangiare, dormire, vivere, al rallentatore, erano come un film già visto o un libro già letto, privi di identità e incapaci di trovarsi un obbiettivo o una meta, era noioso, erano tutti fottutamente noiosi.

 
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